Il TEATROFORUM è arrivato anche nel CFP del Codebri. MARTEDì 19 febbraio le classi III Operatore Meccanico e III Operatore Elettrico hanno partecipato in Aula Magna dalle 9.00 alle 13.00 all’incontro proposto dalla Rete Progettuale SOW WELL (ANFFAS, META, SOCIOSFERA, IL RITORNO).
SO WELL promuove la cultura del volontariato tra adolescenti e giovani nel territorio di Monza e Brianza attraverso diverse azioni tra cui il teatroforum nelle scuole secondarie di secondo grado.
Partecipi e recettivi i ragazzi si sono messi in gioco nel vivere un’esperienza educativa diversa e coinvolgente, uno spettacolo interattivo che ha previsto la loro partecipazione attiva.
Obiettivo del Teatro-forum, infatti, è porsi come riflessione su una determinata problematica che utilizza il linguaggio teatrale e che quindi passa attraverso il fare più che il parlare, mettendo in gioco le emozioni.
In pratica, lo spettacolo mette in scena una situazione conflittuale: uno dei protagonisti esprime una volontà che è ostacolata o negata da un antagonista. Gli spettatori, invece di rimanere seduti pensando “Al posto di quel personaggio avrei fatto…”, sono invitati ad esprimere sulla scena le proprie idee, prendendo il posto di un personaggio e confrontando la propria volontà di trasformazione con le reazioni degli altri personaggi.
Il “joker”, o regista, coordina l’incontro tra la scena e il pubblico, spinge la riflessione il più lontano possibile e mette in evidenza se, e come, i diversi interventi del pubblico possono modificare, far evolvere o involvere i personaggi e la situazione. Non si tratta di trasmettere un messaggio o di trovare facili soluzioni, ma di creare uno spazio e un tempo di miglior comprensione del conflitto e della questione messa in scena, per poi far emergere, insieme, quante più possibilità per tentare di modificare la situazione.
Decidere di salire in scena e mettersi nei panni di un personaggio in difficoltà è una prima assunzione di responsabilità. E’ un affermare che una sopraffazione, un’ingiustizia ci riguarda più o meno direttamente, e ci spinge ad uscire da una atteggiamento di apatia, per proporre una nostra possibile strada alternativa. Ed è l’idea che ognuno di noi porta con sé risorse e capacità d’azione e che non è dall’alto o dall’esterno che arrivano le soluzioni.
“Se ci si rende conto che le regole del mondo non sono scritte una volta per tutte sul granito, che le cose cambiano, che la società evolve, allora ci si può dare il diritto di influenzare questo movimento.” (Augusto Boal)