Che cosa propongono gli enti accreditati per il progetto
Home Care Premium
Gli enti accreditati con il nostro Consorzio per il progetto Home Care Premium hanno affrontato l’emergenza con diverse modalità a seconda del servizio svolto, delle disposizioni regionali e nazionali, della disponibilità dei beneficiari a proseguire con le prestazioni nel rispetto di protocolli di sicurezza.
Di seguito vi presentiamo le iniziative promosse dagli enti distinte per tipologia di destinatario tra le quali potrete trovare attività che conoscete o alternative al tipo di erogazione tradizionale, suggerimenti pratici da mettere in atto con la famiglia, servizi aggiuntivi svolti in questo periodo di emergenza e modalità messe in atto per offrire assistenza di persona o a distanza.
Ringraziamo tutti gli enti accreditati per l’impegno e la creatività profusi senza esitazione.
La cooperativa Aeris ha attivato due progetti per essere vicini alle famiglie e alla comunità.
Uno di questi è SMART-EDU è un piattaforma online visibile a tutti e liberamente accessibile dal web, creata da Aeris e animata da un gruppo di Educatori, che propone idee, storie, video, materiali didattici ed esempi di attività laboratoriali realizzabili a domicilio.
Con Smart-Edu, mettiamo in campo tutto il know-how sviluppato nel corso degli anni, sia sul piano pedagogico che tecnologico, e trasversale a tutti i servizi educativi che offriamo: Asili Nido, Assistenza Educativa Scolastica, Assistenza Domiciliare, Politiche Giovanili, Accoglienza abitativa, Supporto psicologico e molto altro.
La nuova piattaforma è uno spazio virtuale in cui confluiscono tutte le azioni che i nostri diversi progetti stanno attuando in questa fase delicata delle nostre vite, per ridurre il senso di isolamento e facilitare il rapporto a distanza con i compagni, integrando, laddove necessario, la didattica in modalità e-learning attivata dalle scuole. Pensata per essere vicini alle famiglie e supportarle nella didattica a distanza, qui potete trovare un grande numero di contenuti autoprodotti dagli Educatori di Aeris, in continua evoluzione.
da soliti luoghi, dentro la tua stanza” è il motto che anima il progetto. È un’idea nata dai nostri Educatori delle Politiche Giovanili, dedicata in particolare ai giovani, che propone eventi on line, call to action e tutorial.
https://www.coopaeris.it /
Un altro progetto della cooperativa Aeris è YOUNG ON DEMAND . “Fuori da soliti luoghi, dentro la tua stanza” è il motto che anima il progetto. È un’idea nata dai nostri Educatori delle Politiche Giovanili, dedicata in particolare ai giovani, che propone eventi on line, call to action e tutorial. Un’iniziativa che permette ai ragazzi di vivere la propria stanza come luogo per sperimentarsi, esprimersi, rimanere in contatto con gli amici di sempre e conoscerne di nuovi.
Le proposte spaziano da eventi da fruire on-line, contest di video e stories in cui i ragazzi si raccontano, tutorial per mettere alla prova le proprie capacità creative, sportelli virtuali per conoscere le opportunità per i giovani offerte dall’Europa e per l’orientamento al lavoro, rubriche di cinema e fumetti.
La realizzazione delle attività passa dal coinvolgimento attivo dei giovani, chiamati a proporre idee, animare le pagine social, diventare protagonisti delle iniziative proposte.
https://www.coopaeris.it /
Stiamo vivendo giorni davvero strani. Da un po’ di settimane le scuole sono chiuse e tutto quanto improvvisamente si è fermato. Questo a causa di Coronavirus, un virus che ha un nome simpatico ma che invece è proprio antipatico! Per colpa sua, ci è stato detto che non possiamo uscire e che dobbiamo stare in casa. Anche i grandi non possono andare al lavoro. Anche i Centri BolleBlu e il CDD Spazio Autismo hanno chiuso!
Stare a casa tutto il giorno è molto difficile. Non siamo abituati e capita di annoiarsi e non sapere cosa fare.
Per fortuna a Cascina Bianca c’è BRIGHT! Una stellina magica che non si ammala se incontra Coronavirus.
Ogni giorno andrà a trovare le operatrici e gli operatori dei Centri BolleBlu di Cernusco sul Naviglio, Corsico e Milano e del CDD. Ognuno di loro darà a Bright tante idee per organizzare giochi, fare lavoretti e qualche bella storia raccontata per immagini da scaricare e fare a casa per non annoiarsi e non sentirsi tristi.
https://cascinabianca.org/iorestoacasa/
Appena possibile torneremo ad organizzare attività a contatto con la natura e gli animali presso la nostra sede!
Insieme all’associazione La casa di Emma stiamo cominciando a fare programmi per l’estate rimodulando i nostri progetti e servizi, in attesa delle nuove normative ed indicazioni riguardanti i centri estivi e le attività ricreative ed aggregative.
Vi aggiorneremo il prima possibile, sperando di poter iniziare ad accogliere i bambini già da giugno!
Voi continuate a seguirci, su Facebook https://www.facebook.com/ilmondodiemmaonlus/
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Centro Equestre di Rieducazione – C.E.R. Monza Onlus |
L’equitazione rappresenta una valida tecnica rieducativa in grado di offrire molteplici possibilità di applicazione, anche in sinergia con interventi riabilitativi più strettamente curativi. E’ una pratica sportiva che, nelle persone con limitazioni o perdita di capacità, motorie e non, a causa di patologie congenite o acquisite, è intesa a promuovere congiuntamente l’esercizio fisico, psichico e mentale. La pratica equestre stimola le reazioni necessarie a cercare e mantenere le giuste posizioni del corpo per cavalcare e sviluppa attenzione ed impegno psicologico per la guida ed il controllo del cavallo, il quale si lascia condurre dal cavaliere rispondendo al comando e muovendosi con i suoi caratteristici spostamenti tridirezionali (in alto, in basso e longitudinalmente). Queste benefiche stimolazioni si producono mentre ci si trova in un’ atmosfera ricreativa, sportiva, socializzante e nel contempo si vive un magnifico ed anche affettivo rapporto uomo-animale, in un ambiente arioso, non confinato e per scelta sempre volontaria, mai per decisione subita.
Il C.E.R. MONZA O.n.l.u.s. (Centro Equestre di Rieducazione, fondato come service dal Lions Club Monza Corona Ferrea e costituitosi nel novembre 1982), organizza l’attività di rieducazione equestre, a Monza, ininterrottamente dal 1983. L’Associazione non ha fini di lucro. Per il raggiungimento dei suoi scopi, il CER, all’interno del Parco di Monza, presso il Centro Ippico Santa Maria al Mirabello, che mette a disposizione le sue strutture, svolge le attività rieducative con la collaborazione di due istruttori in possesso di specializzazione conseguita presso l’A.N.I.R.E. (Associazione Nazionale Italiana Rieducazione Equestre – Ente morale), utilizzando tre cavalli e adeguate strutture di maneggio. Gli istruttori sono assistiti da una decina di volontari, che svolgono a turno il loro servizio, con funzioni proprie dei palafrenieri. L’ambiente è veramente stimolante e lo si può visitare facendo una piacevole passeggiata fino all’ingresso della Cascina Casalta, tutti i lunedì mattina e pomeriggio, martedì e giovedì pomeriggio e mercoledì e venerdì mattina. Ogni seduta rieducativa (ripresa) ha la durata di 30 minuti e, settimanalmente, ogni utente ha la possibilità di effettuare più sedute. I ragazzi che frequentano le sedute di rieducazione, sono residenti sia nell’ambito della città che nei comuni vicini, compresi generalmente, nel raggio di una ventina di chilometri. Oltre ai volontari, impegnati nell’aiuto agli istruttori in qualità di palafrenieri, altri aderenti al CER, compreso il Consiglio Direttivo, si occupano volontariamente e gratuitamente della gestione, della parte divulgativa e promozionale, dei rapporti con le famiglie degli utenti e con i CSE di Milano e Brianza, delle relazioni pubbliche, del reperimento dei fondi e di quanto altro necessario per il conseguimento degli scopi statutari.
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Tel 3355380367 – E-mail info.cermonza@gmail.it – http://www.cermonza.it/
C.E.R. Monza Onlus
Parco di Monza
c/o Centro Ippico S. Maria alle Selve
Viale Casalta
20052 Monza MB
L’ESPERIENZA DEL MELOGRANO
Da GiornaledeiNavigli.it
Scuole chiuse? L’educatore va a casa degli studenti disabili per le lezioni
I genitori: “Grazie al Melograno e al Comune di Zibido che ha capito le nostre esigenze e difficoltà”
ZIBIDO SAN GIACOMO – “Lunedì 2 marzo. Nel pomeriggio squilla il telefono e si presenta la coordinatrice del Melograno, la cooperativa che organizza il lavoro degli educatori anche per il comune di Zibido. La gentilissima Michela ci chiede se siamo disponibili ad avere Gabriele, lo storico e amatissimo educatore di Frank dalle elementari, per un progetto di scuola a domicilio concertato con il comune di Zibido.
Le attività
Sinceramente, dopo una settimana di vacanza improvvisamente forzata, senza più neanche uno dei mille impegni di Frank, ci è sembrato un dono dal cielo. Ieri è stato il primo giorno e ho visto rianimarsi Frank anche nello svolgere i compiti, ha chiacchierato tantissimo e ha passeggiato con energia dopo giorni di apatia. Anche stamattina appena si è svegliato ha chiesto subito a che ora sarebbe arrivato Gabry e che compiti dovevano fare. Per noi, che abitiamo anche in un luogo isolato, sono davvero importanti queste due ore quotidiane perché danno un senso di normalità a questa situazione sospesa. Seguire 24 ore un ragazzo disabile ma con energia da vendere mette alla prova e non possiamo che essere grati al nostro Comune e al Melograno”.
Il progetto
Parla Stefania, mamma di Francesco, ragazzino sveglio, inteligentissimo, simpatico e ironico, ottimo ballerino e con un’energia da vendere. Stefania racconta la reazione quando gli operatori della cooperativa il Melograno che gestisce i servizi educativi di Zibido e di altri Comuni, ha deciso di avviare il progetto di “educatore a domicilio”. Con la chiusura forzata delle scuole, a rimetterci sono stati anche gli studenti disabili che non hanno potuto usufruire delle già pochissime ore a disposizione con gli educatori. Non si tratta di baby sitter: sono professionisti che concordano con la scuola un piano didattico e seguono il progetto con esercizi, prove, laboratori. Un rinforzo positivo per bambini e ragazzi, ma anche per le famiglie che possono avere un attimo di sollievo dall’impegno quotidiano e vedere concentrati i propri figli in attività specifiche con esperti.
L’adesione del Comune
Il Comune ha aderito subito alla proposta del Melograno (e non tutti hanno detto di sì). In totale, circa 15 famiglie hanno accettato entusiaste l’educatore a domicilio. Ha detto di sì anche Bussero, dove ci sono sette famiglie coinvolte. Michela Bertoletti, coordinatrice del servizio, spiega che i ragazzi hanno un monte ore che vanno da quattro a settimana a 15, “dipende da quelle che sono state assegnate a inizio anno”. Seguono i compiti assegnati attraverso il registro elettronico, un diario digitale con il programma scolastico. Bambini e ragazzi prendono parte con piacere alle lezioni, anche da casa. Determinati a imparare e a svolgere i loro compiti per crescere. Un momento educativo ma soprattutto umano, di scambio e arricchimento. Per tutti, educatori compresi. Le famiglie ringraziano la cooperativa che ha avviato il progetto a domicilio e “il Comune, che ha capito le esigenze e le difficoltà che viviamo tutti i giorni”.
Fare inclusione a distanza, la testimonianza della cooperativa sociale Solaris
La cooperativa, con sede a Triuggio in Brianza, interviene nell’area della disabilità e delle dipendenze attraverso servizi diurni e residenziali. Nell’emergenza Coronavirus, le relazioni si curano a distanza, anche grazie al supporto di Fondazione della comunità di Monza e Fondazione Nord Milano che ha permesso alla cooperativa di acquistare tablet per le famiglie che ne erano sprovviste. Ne abbiamo parlato con Clara Colli, socia della cooperativa.
“La relazione è il fondamento”. Vale anche a distanza, come racconta Clara Colli che per la cooperativa sociale Solaris gestisce le risorse umane e si occupa di progetti di inclusione sociale, dove le persone disabili sono risorse, anche per il territorio, come dimostrano le iniziative della Rete Immaginabili Risorse di cui Solaris fa parte.
Nell’emergenza Coronavirus a cambiare sono in primis gli strumenti, per alcuni non scontati, soprattutto se si tiene conto che per la maggior parte degli utenti disabili i rapporti con gli educatori sono mediati dalle famiglie, spesso composte da genitori anziani, sprovvisti di dispositivi tecnologici o poco pratici nel loro utilizzo. Per risolvere questo problema la cooperativa, grazie al sostegno di Fondazione della comunità di Monza e Fondazione Nord Milano, ha potuto distribuire ad una trentina di famiglie i tablet necessari per connettersi con gli educatori e mantenere la relazione, seppur a distanza. Come racconta Clara Colli: “In cooperativa da subito ci siamo organizzati per tenere tutti i contatti con gli utenti e le loro famiglie, all’inizio con semplici telefonate e chat di Whatsapp già attive, attraverso cui abbiamo raccolto subito l’esigenza di sentirsi e vedersi. Di conseguenza abbiamo rivisto e rimodulato i progetti individuali, partendo da attività semplici, come prendersi cura di sé, ad esempio pettinandosi o scegliendo cosa indossare”. Anche gesti quotidiani, come apparecchiare la tavola, possono diventare un rito a cui dedicarsi o creare stimoli nuovi di creatività e cura della famiglia. “In molti ci chiedono di chiacchierare – aggiunge Clara Colli – semplicemente di raccontarsi e raccontare. Ascoltiamo le loro esigenze e quelle delle loro famiglie, entriamo nelle loro case e loro entrano nelle nostre”. La vicinanza e la relazione, fondamentali nella costruzione dei percorsi e progetti individuali, coinvolge appunto le famiglie. A loro la cooperativa Solaris, prima dell’emergenza, aveva indirizzato il progetto Totem, pensato per l’inclusione sociale, in collaborazione con altre cooperative e con altri servizi di Solaris. “Lavorare con le famiglie era il nostro obiettivo”, ricorda Clara Colli, impegnata per la cooperativa in progetti di inclusione sociale e territoriale che coinvolgono attivamente le persone disabili nella cura della comunità.
Anche se le cooperative sociali hanno fin da subito attivato la loro risposta educativa a distanza, “occorre pensare e progettare con urgenza una “Fase 2” che sia efficace e rispettosa dei diritti della salute di tutti i soggetti coinvolti: persone con disabilità, familiari, operatori. La risposta non può e non deve essere la semplice riapertura dei servizi” come hanno scritto a Regione Lombardia le associazioni del terzo settore, tra cui Alleanza Cooperative Italiane Welfare Lombardia, a cui Legacoop Lombardia aderisce. Aggiungendo che tale riflessione non riguarda solo la disabilità ma deve allargare il proprio sguardo anche ad altri servizi semi-residenziali dell’area della salute mentale (adulti e minori) e dell’area delle dipendenze, dove la relazione resta il fondamento.